Le parole del cuore

Eventi gratuiti

In programma presso la Scuola Primaria Statale “Piero Brigoli” di Corzano


Date

Sabato 11 giugno 2022 dalle 17:00 alle 18:30

Sabato 18 giugno dalle 17:00 alle 18:30



I seguenti incontri (11 e 18 giugno 2022), organizzati dal Comune e dalla Biblioteca di Corzano, sono stati ideati nell’ambito del progetto “Non è mai troppo tardi… per leggere”, bando “Per il Libro e la Lettura” di Fondazione Cariplo, realizzato da Fondazione Castello di Padernello, Fondazione Provincia di Brescia Eventi e Associazione Comuni Terre Basse.

Il ruolo speciale che la lettura ricopre, fin dalla più tenera età, nella creazione dell’identità del bambino, è di fondamentale importanza; rendere l’adulto, in particolare il genitore, consapevole di questo aspetto e di altri concetti basilari ad esso connessi, costituisce uno degli obiettivi primari di tali appuntamenti. Risulta quindi evidente come, per incentivare la lettura nei bambini, sia necessario partire dalla “sorgente”, investendo nell’educazione dei genitori, primi responsabili della formazione dei figli.

Presentazione a cura della Dott.ssa Luisa Agnese Azzini (Psicologa e Psicoterapeuta)

“La mente è una sola. La sua creatività va coltivata in tutte le direzioni. L’immaginazione del bambino, stimolata a inventare parole, applicherà i suoi strumenti su tutti i tratti dell’esperienza che sfideranno il suo intervento creativo. È creativa una mente sempre al lavoro, sempre a far domande, a scoprire problemi dove gli altri trovano risposte soddisfacenti”.

[G. Rodari]

Studi scientifici, tra cui quelli di psicologia clinica perinatale, dimostrano che il bambino nel grembo materno è in grado di percepire i suoni, ascoltare le voci tanto da riconoscerle dopo la nascita e rassicurarsi quando è nelle loro vicinanza.

Se una mamma in gravidanza ascolta una tipologia di musica o parla spesso la suo bambino, questo una volta nato, avrà ‘un debole’ per quel genere musicale e orienterà la sua attenzione e il suo investimento emotivo verso la persona che spesso gli ha parlato, quando era nella pancia.

Nei suoi primi mesi di vita, oltre alla soddisfazione dei bisogni primari, il bambino ha un indispensabile bisogno di essere accudito, consolato, orientato e regolato, passando dai bisogni di base fino al supporto nella gestione di interazioni ed emozioni più evolute che si creano nella relazione con le figure di attaccamento.

Pensiamo a quanto la voce del genitore, prima ancora di comprendere il significato semantico delle parole, abbia un’importanza immensa nel calmare, rassicurare, rilassare, attivare e regolare il bambino.

Questo accade non solo nella prima infanzia, ma anche nell’adolescenza e nell’età adulta, quando le figure di attaccamento possono cambiare. La tonalità espressiva della voce rappresenta sempre un indice relazionale (meta comunicativo) che definisce la qualità e il tipo di relazione.

Gli esseri umani sono animali che vivono in branco, filogeneticamente siamo stati creati per stare in relazione, senza relazione il bambino è destinato a non vivere. La relazione non solo permette al bambino di crescere e vivere, ma lo aiuta a costruirsi la sua identità, l’idea del mondo e delle relazioni con l’altro.

La comunicazione verbale e non verbale (analogica: postura, sguardo, tono della voce, ritmo, movimenti del corpo, espressioni del viso), rappresentano il canale unico e importantissimo della costruzione del sé, intesa come identità della persona.

Mentre l’adulto parla col bambino, rimanda lui, che è degno di attenzione, di ascolto, che quello che gli sta succedendo è importante, che lui ha un valore e che l’adulto è una persona disponibile ad accoglierlo, che sa dare un contenimento e una risposta, è quindi un adulto affidabile.

Questa dinamica, ripetuta quotidianamente, crea nel bambino un attaccamento sicuro al genitore (caregiver) e gli permette di poter esplorare il mondo e crescere, nella consapevolezza che, se ci dovessero essere delle difficoltà, quell’adulto potrà accorrere in aiuto.

La lettura a voce alta vissuta col bambino, non al bambino, permette di promuovere le funzioni di attaccamento sicuro, sviluppando e potenziando altre funzioni connesse e indispensabili per una buona crescita del bambino, come quelle abbiamo visto emotive-relazionali, cognitive, linguistiche, sociali, culturali.

Quindi attraverso la lettura condivisa, il genitore e il bambino entrano in un momento di attenzione e vissuto reciproco ed esclusivo di conferma di sé e della relazione che li unisce. Dentro questa dinamica, anche l’adulto si sente maggiormente riconosciuto come punto di riferimento e sente più rinsaldato il rapporto col bambino. Possiamo infatti immaginare facilmente come le emozioni evocate dalla storia letta possano cambiare, e come la funzione genitoriale verrà richiamata nel suo ruolo di regolatore e trasduttore emotivo.

L’espressione emotiva (linguaggio analogico), attraverso cui la storia viene letta è un potentissimo aggancio relazionale e veicola la diversa tipologia di emozioni che i personaggi della storia provano o che il bambino può provare ascoltando.

L’adulto può dar voce all’emozione del personaggio, ma può anche leggere il racconto con una tonalità emotiva che aiuti il bambino a rispecchiare l’emozione che lui stesso vive ascoltando la storia. Questa funzione riflessiva è un aspetto importantissimo per la costruzione di una sana personalità. Ne scaturisce inevitabilmente, il ruolo di contenimento affettivo che l’adulto è chiamato ad avere nei confronti del bambino, in modo che non venga lasciato solo di fronte alle sensazioni fisiche e alla confusione mentale che alcune emozioni possono portare. L’adulto aiuta il bambino ad ordinare dentro di sé il significato di quello che sta succedendo al personaggio della storia e che potrebbe accadere forse anche al bambino (identificazione con i personaggi-empatia), proponendo un senso alle emozioni provate che, quindi, diventando pensabili, non fanno più paura e non disorientano (creazione del pensiero).

Tutto questo stimola la connessione tra i neuroni, sviluppando i prerequisiti alla base delle capacità di stare con gli altri (empatia) e con sé stessi, ma anche le capacità astrattive, logiche, di problem solving, di concentrazione, memoria e attenzione, la curiosità verso la conoscenza.

Dal punto di vista linguistico, la lettura stimola lo sviluppo del linguaggio e l’organizzazione del pensiero per la successiva comunicazione; il bimbo introduce vocaboli più ricercati, impara la grammatica, sintassi corretta, migliore ortografia, ed è pronto ad identificarli anche nelle esperienze future. Dal punto di vista culturale, il libro insegna molte cose: il libro è storia, morale, fonte di tradizioni di intere generazioni.

Leggere ad alta voce è il modo più efficace per appassionare un bambino ai libri e alle storie, sviluppando in lui prima il piacere e il desiderio e poi la capacità autonoma di leggere. La disponibilità di libri in casa, la familiarità con il loro contatto, l’esempio dei genitori che leggono, l’abitudine di raccontare, discutere, scambiare idee e consigli sugli argomenti oggetto di lettura, sono tutte strategie valide per stimolare il bambino.

Per solleticare l’interesse e la curiosità, il libro deve diventare nelle mani del bambino uno strumento magico e allettante, capace di introdurlo nel mondo simbolico che è racchiuso nelle sue pagine, attraverso la relazione con l’adulto che lo propone. Un mondo fatto di emozioni, gioie, paure, fantasie, affetti, eventi, scoperte, come in fondo l’universo stesso del bambino.

Cambiare il tono della voce e il ritmo della narrazione, dare voce e mimica ai diversi personaggi, permettere al bambino di guardare le figure e girare le pagine mentre si legge, rende la storia più viva e accresce l’interesse.

È bene che la lettura diventi un appuntamento fisso, un rituale anche di pochi minuti, che il bambino aspetta e desidera, ad esempio, prima del sonnellino pomeridiano, dopo i pasti o alla buona notte. Poi, diventata un’abitudine, sarà di conforto nei momenti di attesa o fatica.

A seconda dell’età, e quindi delle tappe dello sviluppo psicomotorio, ci sono libri e modalità di lettura più adatte.
Nel bambino molto piccolo, di pochi mesi, sensibilissimo al suono, al ritmo, alla melodia, alla voce cadenzata, le prime letture saranno ninne-nanne, tiritere, filastrocche, canzoncine, parole o frasi dal ritmo ben scandito per cullare, accarezzare, coccolare con la musica delle parole.

Dai 6 ai 12 mesi gli si proporranno i primi piccoli libri, robusti e maneggevoli come giocattoli, di dimensioni e materiali adatti all’esplorazione tattile e orale oltre che visiva, ma sempre accompagnati dalla parola proferita ad alta voce, affinché l’esperienza dell’oggetto-libro si associ alla memoria del racconto.

Dai 12 ai 24 mesi il bambino sarà attratto da libri con grandi illustrazioni colorate, figure a contorni netti, tinte nitide e libri animati che si muovono, suonano, si compongono, facili da sfogliare e con storie semplici da ascoltare e riascoltare, che ripropongano i momenti cruciali della giornata (risveglio, pappa, bagno, sonno, gioco), offrendo riferimenti temporali che lo rassicurano.

Il libro a questa età può essere foriero di esperienze sensoriali (tattili, visive, uditive), ma anche emozionali (sorpresa, paura) e morali (messaggi educativi).

Dai 2 ai 3 anni il bimbo ascolta la voce, guarda le figure ed impara ad associare le parole ai segni della scrittura. Lo stregano le storie che lo aiutano ad affrontare i piccoli problemi di ogni giorno (la pappa, il vasino…), vuole tenere il libro in mano, riascoltare le storie con una importante funzione di rassicurazione.

Dai 3 ai 6 anni, infine, il bimbo è attratto da personaggi dai sentimenti umani che lo emozionano e lo aiutano ad affrontare ostacoli e paure. Libri che gli permettano di mettere allo scoperto pensieri, fantasie, emozioni…

  • Sviluppare nei genitori una maggiore consapevolezza e conoscenza del valore della lettura con i bambini, nella crescita della personalità dei bambini stessi;
  • offrire un momento di condivisione di lettura col proprio bambino, per sperimentare gli aspetti significativi del valore della lettura col bambino;
  • stimolare i genitori a riflettere sulle emozioni e pensieri provati durante l’esperienza;
  • offrire un contesto di condivisione e rielaborazione dei vissuti dei genitori rispetto al ruolo genitoriale in questa prospettiva.

Nel primo incontro (sabato 11 giugno) si illustreranno ai genitori gli aspetti teorici del valore della lettura con i bambini, per favorire un buon attaccamento sicuro e un sano sviluppo delle funzioni e della personalità del bambino. Un approfondimento verrà dato alla funzione di rielaborazione dei vissuti emotivi che la lettura favorisce nel bambino, soprattutto rispetto ad alcuni eventi di vita spesso difficili. Nella seconda parte dell’incontro interverrà un’attrice, Sara Manduci, che leggendo alcuni brani appositamente selezionati esemplificherà quanto esposto in precedenza, aiutando così i genitori a mettere in pratica quanto appreso.
Durante il primo incontro sarà attivo il servizio di babysitting.

Nel secondo incontro (sabato 18 giugno), i genitori potranno sperimentare quanto appreso nel primo appuntamento direttamente in una situazione di interazione di lettura col proprio bambino. Seguirà un momento di riflessione in gruppo e di rielaborazione dei vissuti e dei pensieri sperimentati durante l’attività e legati al ruolo della genitorialità consapevole. Infine, si condivideranno le considerazioni dandone un significato utile per rafforzare le risorse genitoriali e i vissuti emotivi.


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