“Ci sono, nel nostro viaggio chiamato vita, delle giornate dove la realtà ed il sogno si incontrano e tutto assume una magia ed una luce nuova, diversa, accogliente.”
In una di queste lunghissime giornate di luce, che regala il mese di giugno nella nostra Bassa Bresciana, dove il sole sembra non tramontare mai, Padernello accoglie l’evento Padernello a Tavola. Più di cinquecento persone che a piedi percorrono il nuovo selciato di Via Cavour, con passo lento, chiacchierando, sorridendo, trasformando Padernello in un piccolo borgo completamente pedonale. È così che dovrebbe essere sempre Padernello, immerso nel silenzio della campagna, senza il rumore delle macchine, dove le persone, si incontrano, si salutano e condividono la gioia di un borgo rinato a nuova vita.

Si inizia dalla Cascina Bassa, un grandissimo esempio di restauro di un edificio rurale, bene architettonico imperdibile della nostra terra. In questo luogo si sono riuniti e riconciliati l’amore per la storia, il recupero di un bene di rilievo storico, l’utilizzo di materiali ed arredi che rendono viva l’economia circolare, per attivare processi di artigianato, agricoltura di prossimità, filiera corta e che creano lavoro per i giovani. Un piccolo PNRR antelitteram.
A coppie, a gruppi, senza fretta, pienamente a loro agio, i commensali escono dalla cascina e si avviano in un silenzioso chiacchericcio verso la Cascina Aperta che ospita la seconda tappa della cena itinerante. Un’altra cascina, un altro luogo bene della Comunità. Qui regna indisturbata una famiglia di asini, gli animali più intelligenti ed affabili della nostra terra. Sotto il porticato le persone arrivano, si siedono ed ognuno con il proprio tempo degusta i prodotti preparati per la serata. Non è una cena, è un incontro tra i prodotti ed i vini del territorio ma è anche un potentissimo incontro fra le persone che pur non conoscendosi creano storie, racconti, aneddoti. Rivive qui il senso antico delle persone, che dopo il lavoro si ritrovavano per parlare, per raccontarsi, prima del meritato riposo.
La terza tappa è il cortile della Cascina Bianca, un luogo di piccole luci elettriche, che danno il senso della festa, della festa contadina, dello spazio abitato dalla Comunità che si forma grazie a Padernello a Tavola. È uno spazio perfettamente organizzato, con tavoli e sedie dove le persone si alternano con i loro ritmi e la loro voglia di stare insieme. Buona cucina, buoni prodotti e tanta armonia.
Qualche centinaio di metri a piedi e si arriva alla Locanda del Vegnot. Sotto la guida di Omar, tutto funziona alla perfezione. Le persone arrivano, prendono i piatti, vengono servite e trovano un nuovo spazio per sedersi e raccontare. In un giro perfettamente disegnato, le persone godono di questa modalità di incontrarsi. Persone perfettamente sconosciute colloquiano tra di loro, trovando spunti interessanti per godere della bellezza della serata.
Adesso siamo pronti per la tappa finale: il Castello di Padernello. Ognuno giunge con i propri tempi e con i propri modi. La torre, sapientemente illuminata da giovani studenti artigiani, accoglie tutte le persone. Quando si arriva al ponte levatoio, abbassato appositamente per l’ingresso, si percepisce quest’aria di complicità, di serenità. Qualcuno arriva e resta stupito da questo Castello completamente recuperato per la Comunità, qualche coppia si scambia un timido bacio, altri si tengono per mano ed attraversano insieme il ponte levatoio. All’interno si può godere della buona musica, di un ottimo dolce, dei prelibati distillati ma soprattutto si può accedere al salone da ballo, per comprendere i cinque anni di lavoro fatti al Castello dal 2006 al 2010 e per visitare la bellissima mostra dedicate alle armature dei Martinengo di Padernello o della Fabrica, ora conservate all’Armeria Reale di Torino, qui riprodotte con fotografie ad altissima definizione stampate su Cromalux o su plexiglass e disposte in un apparato scenografico che desta stupore e meraviglia.
La lunga serata sta per finire, le persone si salutano, ringraziano, scrivono biglietti di ricordo, alcuni gruppi si abbracciano e si danno appuntamento per la prossima serata del 24 settembre. Le luci si spengono, ma la persone illuminano la strada con i loro occhi, ricchi di serenità, godendosi la bellezza del luogo, dove la pace, il silenzio e l’armonia non tramontano mai.
Il Presidente
Domenico Pedroni