Articolo di Barbara Bertocchi – Giornale di Brescia
Realtà virtuale, tavoli touchscreen, ledwall calpestabili e immagini spettacolari. Il padiglione Turismo di Futura Expo sarà «un’opera d’arte». Parola di Graziano Pennacchio, amministratore delegato di Visit Brescia. Un’opera d’arte da 200 metri quadrati stracolma di contenuti: nelle tre giornate della manifestazione al Brixia Forum (domenica, lunedì e martedì) il mondo del turismo e della cultura cercherà di dimostrare, con stand e incontri dedicati alle buone pratiche, che la sostenibilità è possibile. Futura Expo, infatti, «per Brescia non è un punto di partenza, ma un primo punto di arrivo – osserva Stefano Karadjov, direttore della Fondazione Brescia Musei -: l’attenzione alla sostenibilità richiede un cambio di approccio culturale che da noi è già, in parte, avvenuto».
Musei
Gli esempi che il padiglione curato da Visit Brescia intende proporre sono tantissimi. Uno arriva dalla stessa Brescia Musei, da sempre impegnata a recuperare il patrimonio immobile e i beni monumentali, a realizzare nuovi musei in edifici storici (si pensi al Museo del Risorgimento), a proporre allestimenti con soluzioni tecnologiche innovative e ad applicare la tecnologia ai propri impianti. Ci sarà modo di saperne di più a Futura Expo: Karadjov sarà tra i relatori di un incontro fissato domenica alle 11.30 e Brescia Musei avrà uno stand in cui presenterà, tra le altre cose, le «mostre in valigia» che possono entrare nelle scuole senza far spostare i ragazzi.
Dalla città alla provincia: un modello virtuoso che finirà sotto i riflettori è quello del borgo di Padernello rinato in chiave sostenibile dal punto di vista economico-finanziario (i lavori al Castello sono stati eseguiti in più step dal 2006 in poi) e ambientale. A due passi dal bosco dedicato a Simone Mazzata sta fiorendo infatti un progetto di agricoltura di prossimità (c’è già una coltivazione di ceci ad uso di un ristorante cittadino) e si intende creare l’orto dei semi antichi che potrebbe rifornire le attività locali. A ciò si aggiunge pure l’idea di una comunità energetica. «Sento parlare di miracolo di Padernello – osserva Domenico Pedroni, presidente della Fondazione del Castello che interverrà in fiera domenica alle 14 -, in realtà tutto è stato possibile grazie alla perseveranza, alla competenza e alla lungimiranza di tante persone: siamo partiti dal concetto di bellezza che non può più essere un valore solo estetico, ma etico e patrimoniale».