La storia del Castello
Il Castello di Padernello, nel piccolo borgo rurale di Padernello, è un maniero quattrocentesco circondato da un fossato, con ponte levatoio ancora funzionante. Una misteriosa leggenda aleggia tra le sue stanze: il fantasma della Dama Bianca ritorna ogni dieci anni, il 20 luglio, tra la magia delle lucciole.
Dopo le prime fortificazioni il Castello di Padernello, che fu della nobile casata dei Martinengo, ramo dei Conti di Padernello, si sviluppò nei secoli per trasformarsi, nel corso del Settecento, in villa signorile, assumendo la forma che oggi ammiriamo. Nell’Ottocento il Castello passò alla nobile famiglia Salvadego, di origine veneta.
Dopo il 1965, non essendo più abitato, il Castello venne ricoperto di rovi, esposto al saccheggio e all’incuria umana finché un manipolo di visionari, uniti nella Fondazione Castello di Padernello, iniziò a prendersi cura del maniero e a valorizzare il borgo di Padernello.
Da allora, grazie alla passione, all’impegno e alla buona volontà di donne e uomini, con un’audace operazione pubblico-privata, si riprese il filo per riannodare la storia di un territorio. Grazie a loro il Castello è nato a nuova vita.
Per ulteriori approfondimenti sul Castello di Padernello si veda la sezione documentazione storica.
La leggenda della Dama Bianca
Una misteriosa leggenda: un fantasma aleggia per le stanze del Castello di Padernello… È la storia della Dama Bianca, una figura eterea che ogni dieci anni, il 20 luglio, torna nel suo maniero con in mano un segreto scritto su un libro d’oro, alla ricerca di chi la possa ascoltare.
Nel XV secolo visse Biancamaria, figlia di Caterina Colleoni e del conte e condottiero Gaspare Martinengo, uno degli eredi di Antonio I Martinengo infeudato nel 1443 delle terre di Gabiano (antico nome di Borgo San Giacomo) dalla Repubblica Veneta.
La piccola nacque a Brescia in un Castello, ormai scomparso, sito in via Palazzo Vecchio. Biancamaria era una ragazzina malinconica, pallida e cagionevole di salute sia nel corpo che nello spirito. Era innamorata della natura, del silenzio e mal sopportava un mondo fatto di violenze, soprusi e angherie, un mondo di uomini d’arme come suo padre.
Fu così che si trasferì nell’autunno del 1479 dalla città alla residenza di campagna della famiglia, nel borgo di Padernello. Qui trovò vigne, rogge, campagna e boschi.
Il 20 luglio del 1480 Biancamaria era a cavalcioni sui merli del maniero. Era sera e vide una piccola magia luminosa, poi un’altra e un’altra ancora; la ragazzina, piena di gioia, credette di potersi librare in aria e unirsi a quelle magiche luci. Così, all’apice della gioia, Biancamaria immolò la sua vita per le piccole lucciole. Aveva tredici anni.
Biancamaria Martinengo, secondo la leggenda, si è trasfigurata nella Dama Bianca e ancora ritorna, la notte della sua morte, ogni dieci anni, sullo scalone d’onore del suo Castello, vestita di bianco e con in mano un libro dorato aperto contenente il suo segreto. Un segreto che la fa vagare di continuo.
Bibliografia
Gian Mario Andrico, La vera storia della Dama Bianca, Masselli Rodella Editori, Roccafranca (Brescia) 2003
La rinascita e i restauri
Grazie alle proprie attività culturali e ad alcuni importanti contributi e finanziamenti, la Fondazione Castello di Padernello ha potuto recuperare nel corso degli anni una buona parte del maniero, seguendo questa sequenza:
2006: Tra gennaio e maggio 2006 viene messo in sicurezza il lato nord-ovest: si ricostruisce la parte crollata nel 2002 (Tetto salone da ballo, controsoffittatura, cucina storica). Si procede inoltre alla sistemazione del mastio con il restauro del tetto e delle solette.
Nel luglio 2006, anche grazie ad un contributo della Fondazione della Comunità Bresciana Onlus, iniziano i lavori di restauro del lato ovest.
2007: Nel giugno 2007 iniziano i lavori di restauro del piano terra lato nord.
2008-2009 : Tra il 2008 e il 2009 si procede al restauro di tre zone: il cortile, le facciate interne e lo scalone. Nel marzo 2009 si completano i lavori di restauro del piano terra (ex cucine) sul lato nord-ovest.
2011: Nel 2011, in virtù di un ulteriore bando promosso da Fondazione Cariplo si recupera il soffitto della sala rossa.
2014: Nel 2014 si inaugura il Salone da Ballo completato interamente con impiantistica e con l’intero restauro dell’apparato decorativo.
2015: Nel 2015 si restaura la Cappella Gentilizia.
Documentazione storica
Il Castello di Padernello è il frutto di stratificazioni di tempi, di persone, di storie dalla fine del 1300 ad oggi. Una sezione questa per connettersi alle storie che hanno attraversato il Castello e i suoi dintorni. La Fondazione Castello di Padernello raccoglie e custodisce archivi e testi di documentazione storico-artistica sul Castello, sui Martinengo e la bassa bresciana.
Fondo Mantovani
Testi a stampa “Atti e Rendiconti Legislativi, periodo 1848-1913”. I testi sono stati donati dalla Sig.ra Mantovani Carlotta e dal marito. La sig.ra Mantovani li ha ricevuti da un ragazzo che, tramite la Ditta di sgombero, aveva liberato un palazzo nei dintorni di Milano. Davanti alla possibilità di eliminarli li hanno, invece, conservati e alla fine del mese di Maggio 2020 li hanno dati alla Fondazione Castello di Padernello che li ha ritirati, al fine di poterli esporre ed utilizzare per gli studiosi.
Archivio Molin Salvadego
Archivio Molin Salvadego, riordinato a cura del prof. Don Gianni Donni. Approvato dal Ministero dei beni culturali e del turismo.
Soprintendenza archivistica e bibliografica della Lombardia Milano in data 2 maggio 2018.
L’Archivio Molin Salvadego è consultabile previo appuntamento. Scaricando il pdf è possibile consultare l’inventario.
Ricerca storico artistica
Per una dettagliata ricostruzione storico-artistica sui Martinengo di Padernello e il loro Castello si veda Floriana Maffeis, Gian Mario Andrico, I Martinengo e il Castello di Padernello, contributo di Sandro Guerrini, fotografie di Virginio Gilberti, Roccafranca (BS) 2011, vol. 4 in Giacomo Andrico, Floriana Maffeis, Gian Mario Andrico, L’aquila d’argilla, La compagnia della stampa – Massetti Rodella, Roccafranca (BS) 1999-2011 – serie Monumenta Brixia.
Il volume è consultabile e/o acquistabile presso il Castello di Padernello.
Archivio centro San Martino
Il Centro Studi San Martino è stato creato nel 1998 da Monsignor Antonio Fappani che, nell’ambito della Fondazione Civiltà Bresciana, ha voluto creare un’istituzione che si occupasse della storia dell’agricoltura, del territorio e del paesaggio bresciano, soggetti alle trasformazioni causate dallo sviluppo demografico, industriale e civile. I testi sono disponibili su consultazione in sede presso il Castello di Padernello il martedì e il giovedì (14.30 – 17.30) previa conferma telefonica.
La mediateca della Bassa Bresciana
La Mediateca della Bassa Bresciana nasce dall’incontro tra il gruppo degli Amici del Castello di Padernello e la Fondazione Civiltà Bresciana. Raccoglie circa 5000 opere, tra riviste e libri, sul territorio della Bassa Bresciana dove è possibile rintracciare le storie e le notizie inerenti a un argomento, una località, un personaggio della zona. I testi sono disponibili su consultazione presso il Castello di Padernello il martedì e il giovedì (14.30 – 17.30) previa conferma telefonica.
Centro di documentazione teatrale Foppa 3
Il Centro di Documentazione Teatrale Foppa 3 raccoglie il materiale cartaceo e digitale presente nella libreria personale di Mina Mezzadri, drammaturga e regista bresciana, e nell’archivio del CTB Teatro Stabile di Brescia. Più di tremila volumi e un migliaio di riviste dedicati al teatro e allo spettacolo saranno disponibili al pubblico per consultazione e ricerca. I testi sono disponibili su consultazione in sede presso il Castello di Padernello.
Il Castello di Padernello e la bassa bresciana sono ricche di storie e leggende. Grazie alle persone del posto abbiamo raccolto le più significative: scarica il pdf e scopri il progetto le leggende della bassa.